APPUNTI DI ASCETICA ANNO 2000
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n.12 Tutti vivono per lui
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«Gli si avvicinarono alcuni sadducei, i quali negano
che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda:
Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno
muore un fratello che ha moglie, ma senza figli,
suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza
al proprio fratello. C’erano dunque sette fratelli:
il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora
la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e
sette; e morirono tutti senza lasciar figli. Da ultimo
anche la donna morì. Questa donna dunque, nella risurrezione,
di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette
l’hanno avuta in moglie.
Gesù rispose: I figli di questo mondo prendono moglie
e prendono marito; ma quelli che sono giudicati
degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti,
non prendono moglie né marito; e nemmeno possono
più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo
figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i
morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito
del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo,
Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio
dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui.
Dissero allora alcuni scribi: Maestro hai parlato
bene. E non osavano più fargli alcuna domanda» (Lc 20, 27-40).