APPUNTI DI ASCETICA ANNO 2002
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n.5 Il pastore offre la vita per le pecore
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«In verità in verità vi dico: chi non entra nel recinto
delle pecore per la porta, ma vi sale da un’altra
parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra per
la porta, è il pastore delle pecore. Il guardiano gli
apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama
le sue pecore una per una e le conduce fuori. E quando
ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina
innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono
la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno,
ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono
la voce degli estranei.
Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non
capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: In verità, in verità
vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro
che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti;
ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono
la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo;
entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene
se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono
venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.
Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la
vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è
pastore e al quale le pecore non appartengono, vede
venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo
le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non
gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e
le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce
me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore» (Gv 10, 1-15).