UNA VITA IN UNITA' CON CRISTO
2 Il mistero dell’Incarnazione attrae tutta la nostra attenzione, perché come sacerdoti ne diventiamo operatori nel mistero dell’Eucaristia. Ci vuole un’eternità per capire cosa avviene ogni volta che celebriamo la Messa (4:40). 3 In cambio della gioia che gli era posta davanti, Gesù si sottopose alla Croce. Tutto ha offerto, tutto ha sostenuto. La sua capacità di soffrire è inarrivabile. Agonia di un Dio uomo: la creaturalità umana di Cristo viene resa capace di una “sofferenza infinita” (5:35). 4 L’oggi di Dio lo viviamo nella transustanziazione. Investiti dalla paternità di Dio. Investiti dalla Filiazione di Dio. In un turbine di amore che è lo Spirito Santo (4:51). 5 Il Cristo è Vittima del suo eterno sacerdozio e noi siamo “partecipi” dell’eterno sacerdozio di Cristo. Non riduciamo la nostra partecipazione al Cristo. Siamo resi capaci di ciò di cui è capace solo il Figlio nella carne (5:07). 6 Sacerdote sei il Cristo. Ontologico questo “sei”. Per il Sacramento ricevuto tu puoi fare il Cristo (3:26). 7 Siamo carne? “Carne venduta” al Cristo. Carne, come quella di Cristo: è la nostra grandezza, nonostante tutti i limiti. Non si tratta di esagerazioni. Si tratta di cristificazione. Nell’ottica del Verbo-Carne possiamo avere un’idea di quello che siamo (5:30). 8 La sofferenza che appartiene al sacerdote per la sua identificazione con il Cristo, è la sorgente della sua gioia. La gioia di Cristo prete è quella di soffrire, di scegliere la Croce come Nuovo Adamo per la redenzione del mondo (6:22). |
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.padre silvestrelli